martedì 18 maggio 2010

G. Leoni, La regola delle ombre

Decisamente coinvolgente. Forse un po' troppo contorto (molti i nomi da ricordare), ma nella sostanza affascinante. Vedere muoversi nella realtà per nulla chiara della Roma della fine del 1400 Pico della Mirandola, Gemisto Pletone, Sisto IV e un'infinità di altri personaggi famosi che hai studiato solo sui libri è certamente un pregio di Leoni.
Per chi è romano è veramente un piacere rivedere parti della sua città "trasformate all'indietro", cioè com'erano mezzo millennio fa.
I personaggi sono ben caratterizzati e approfonditi: forse Pico un po' troppo fissato con Lucrezio (anche se poi è la sua àncora di salvezza davanti ad eventi che potrebbero far pensare chiunque alla magia ...) e in alcuni casi sembra instancabile e irrefrenabile: corre da una parte all'altra della città, ogni tanto ammazza qualcuno per strada, spesso fa a botte contro uno o più malintenzionati, nuota nelle limacciose acque del Tevere, sfonda porte di conventi, spoglia i frati e li terrorizza, si sollazza con la misteriosa bellezza e poi riparte per ennesime avventure ... pant! pant! ho fatto fatica io a scrivere, chissà lui a farle!
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Un incendio illumina la sera invernale di Firenze, devastando la prima stamperia a caratteri mobili della città. Con la vita del tipografo, le fiamme cancellano anche l'opera promessa a Lorenzo de' Medici: un libro segreto e meraviglioso, impresso con il "carattere perfetto". Accorsi sul posto, il Magnifico e l'amico Pico della Mirandola si rendono conto che non si tratta di un incidente: il corpo del tipografo pende dalla macchina per la stampa, la testa imprigionata nel torchio. A complicare il quadro del delitto, l'apparizione nei paraggi di una donna misteriosa che sembra essere la bellissima Simonetta Vespucci, morta anni prima nel fiore dell'età. Chi mai potrebbe averla richiamata tra i vivi? Pico è scettico. Si chiede se l'opera distrutta non sia l'oscura Regola delle Ombre, come sembra credere Lorenzo de' Medici: l'antichissimo rituale che dischiude i cancelli del sepolcro. Un manoscritto passato per le mani di Leon Battista Alberti e scomparso dopo la sua morte. C'è un solo modo per scoprirlo: indagare a Roma sulle tracce lasciate dal grande architetto. Su incarico di Lorenzo, Pico parte per la città eterna deciso a servirsi del suo acume e della sua prodigiosa memoria per trovare una spiegazione razionale a delitti e apparizioni.
Editore Mondadori (collana Omnibus) 2009, 415 p., rilegato, € 19,00
Inizio lettura: 18 maggio 2010